| Comiter - "Dal Discorso di Cesare" Pag. 278 Num. 256 Sallustio - Deconiuratione Catilinae
TRADUZIONE:
La maggior parte di coloro che hanno parlato prima di me hanno deplorato, con arte e magniloquenza le disgrazie dello Stato: hanno passato in rassegna quali crudeltà comporti la guerra, quali siano i destini dei vinti: vergini e bimbi rapiti, figli strappati alle braccia dei genitori, madri di famiglia costrette al piacere dei vincitori, santuari e case depredati; stragi e incendi, e poi dappertutto armi, cadaveri, sangue, pianto. Ma, per gli dèi del cielo, quale lo scopo di un simile discorso? Forse per mostrarvi ostili alla congiura? Certo, potrebbe smuovere chi ancora ignorasse un pericolo così grave e atroce. No, non è così: le ingiurie che subiamo non ci paiono mai cosa lieve, semmai le vediamo ingigantite! Ma, o senatori, ciascuno giudichi come vuole. Quelli di umile condizione che passano la loro vita nell'anonimato, quando si lasciano prendere dal furore, pochi lo vengono a sapere e la loro fama sara pari alla loro situazione; coloro che, per contro, sono preposti a grandi incarichi e vivono in una condizione elevata, espongono il loro comportamento alla luce del sole. Così, chi occupa una posizione sociale assai rilevante, ha una libertà di movimento limitata: non è decoroso per lui parteggiare, né avere in odio e tanto meno adirarsi. Quella passione che in un comune cittadino chiameresti ira, fra i potenti viene chiamata alterigia e crudeltà. Quanto a me, dunque, il mio pensiero è questo, senatori: qualsiasi tortura sarebbe poca cosa di fronte ai misfatti di costoro. Ma, per lo più, c'è sempre il rischio che si tenda a ricordare la punizione più che ciò che la motivò e, nel caso di uomini scellerati, passati in secondo piano i loro infami delitti, si è portati a discutere se la pena non sia stata troppo severa.
Traduzione... ehm... approssimata XD
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