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Le Ciocche Di CapaRezza

Garibaldi, Un grande condottiero...

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95link
icon1  view post Posted on 14/12/2008, 13:36     +1   -1




Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, condottiero e patriota italiano. Garibaldi è una delle figure più rilevanti del Risorgimento italiano, ed è forse il personaggio storico più famoso e popolare nell'immaginario collettivo degli italiani. In Italia è noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi, per le sue imprese militari compiute sia Europa, sia in Sud America.
Tornato dunque in Europa per partecipare alla prima guerra di indipendenza contro gli austriaci, Garibaldi si recò il 5 luglio a Roverbella, nei pressi di Mantova, per offrirsi volontario al re Carlo Alberto che, avvertito dai consiglieri della sua partecipazione all'insurrezione di Genova, lo respinse.
Partecipò comunque alla guerra come volontario al servizio del governo provvisorio di Milano. Con la Legione che aveva organizzato ottenne due piccoli successi tattici, sugli Austriaci del d'Aspre, a Luino e Morazzone.
Garibaldi tornò in Italia nel 1854. Comprò metà dell'isola di Caprera (isola dell'arcipelago sardo di La Maddalena) con un'eredità di 35 mila lire. Partendo dalla casa di un pastore costruì, insieme a 30 amici, una fattoria. Si mise a fare il contadino, il fabbro e l'allevatore: possedeva un uliveto con circa 100 alberi d'ulivo, si occupava di un vigneto con cui produceva anche un buon vino e allevava 150 bovini, 400 polli, 200 capre, 50 maiali e più di 60 asini.
Cinque anni dopo partecipò alla seconda guerra di indipendenza guidando in una brillante campagna nella Lombardia settentrionale, i Cacciatori delle Alpi. Dopo aver sconfitto l'esercito austriaco nella battaglia di San Fermo occupò la città di Como.
Alla fine del 1859 era in Romagna per guidarvi un abortito tentativo di invasione delle Marche e dell'Umbria, per unirle alla Lega dell'Italia Centrale. L'iniziativa era prematura ed improvvida (assente il consenso di Napoleone III) e venne bloccata dal generale Manfredo Fanti.
All'inizio della Terza guerra di indipendenza italiana venne riorganizzato il corpo volontario denominato Corpo Volontari Italiani, ancora una volta al comando del Garibaldi. Anche la missione era simile a quella condotta fra i laghi lombardi nel 1848 e nel 1859: agire in una zona di operazioni secondaria, le prealpi tra Brescia ed il Trentino, ad ovest del Lago di Garda, con l'importante obiettivo strategico di tagliare la via fra il Tirolo e la fortezza austriaca di Verona. Ciò avrebbe lasciato agli Austriaci la sola via di Tarvisio per approvvigionare le proprie forze e fortezze fra Mantova ed Udine. L'azione strategica principale era, invece, affidata ai due grandi eserciti di pianura, affidati a La Marmora ed a Cialdini.
Garibaldi operò inizialmente a copertura di Brescia, per poi passare decisamente all'offensiva a Ponte Caffaro il 25 giugno, il 3 luglio a Monte Suello costrinse al ripiegamento gli austriaci, ma riportò una ferita alla coscia per un maldestro colpo partito ad un suo volontario. Si aprì, con la vittoria nella battaglia di Bezzecca e Cimego del 21 luglio, la strada verso Riva del Garda e quindi l'imminente occupazione della città di Trento. Salvo essere fermato dalla firma dell'armistizio di Cormons. In quest'occasione, ricevuta la notizia dell'armistizio e l'ordine di abbandonare il territorio occupato, rispose telegraficamente "Obbedisco", parola che successivamente divenne motto del Risorgimento italiano e simbolo della disciplina e dedizione di Garibaldi.
Garibaldi non ebbe mai rapporti sereni con Cavour. Da un lato, semplicemente non aveva fiducia nel pragmatismo e nella realpolitik di Cavour, ma provava anche risentimento personale per aver ceduto la sua città natale di Nizza alla Francia, nel 1860. D'altro canto si sentiva attratto dal monarca piemontese, che egli credeva l'uomo adatto per liberare l'Italia.
Certo, scrivendo all'ambasciatore sardo in Francia, Cavour prometteva all'imperatore che avrebbe fermato Garibaldi. Ma, in realtà, non ostacolò seriamente la partenza da Quarto della spedizione dei Mille. Anzi, forse, la finanziò e, comunque, permise a diversi ufficiali dell'Esercito sabaudo di raggiungere Garibaldi in Sicilia. Infine, inviò le truppe che permisero la definitiva sconfitta di Francesco II.
Ecco qualcosa sul grande condottiero italiano. :(Ciao): :(Ciao): :(Ciao):
 
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galaxy1995
view post Posted on 14/12/2008, 13:39     +1   -1




Uhuh,senti questa!:

Un vecchietto stà facendo a 150 all'ora una strada con tante curve pericolose;
allora ad ogni curva un uomo rozzo gli diceva:
-garibaldi,attento che garibaldi!-
Ed il vecchietto gli diceva di conseguenza:
-Non mi chiamo Garibaldi!!!-
Così alla 4 curva la macchina si cappottò,il vecchietto esplose insieme alla macchina e l'uomo cafone:
-Te l'avevo detto che garibaldavi!

 
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k@k_k@
view post Posted on 21/6/2011, 08:54     +1   -1




mi ricorda il pizza..
 
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Rowan94
view post Posted on 31/7/2011, 18:40     +1   -1




La cacca di Arale
 
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3 replies since 14/12/2008, 13:36   32 views
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